Fase 2: dalla Sicilia la voce degli imprenditori del settore eventi

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Una lettera che ha generato migliaia di firme, per ottenere un tavolo di confronto immediato con il governo nazionale: “Non lasciateci soli, vogliamo continuare a emozionarci, emozionare e rendere grande il brand Sicilia”

“Noi imprenditori siciliani del settore degli eventi, abbiamo bisogno di rimettere in moto la macchina produttiva già nella fase 2 delle misure di contenimento della pandemia da Covid 19: aiutateci a continuare ad emozionarci ed emozionare con il nostro lavoro che, in poco più di 20 anni, ha determinato il successo del brand Sicilia, con una filiera che muove migliaia di posti di lavoro”.
È Barbara Mirabella, manager della èxpo di Catania, a lanciare la call a migliaia di operatori in Sicilia, diventando la prima firmataria di una imponente sottoscrizione.

“Le fiere di settore – dichiara la leader nel settore dei grandi eventi e delle manifestazioni fieristiche – hanno sempre rappresentato in Italia e nel mondo le migliori opportunità di link, promozione e confronto con il mercato di riferimento. Oggi siamo concentrati su un nuovo lavoro, importante, diretto a garantire la tenuta di tutti gli eventi nella loro riprogrammazione e la tutela delle migliaia di aziende ad essi connesse – aggiunge -. La nostra lettera è un grido di allarme di un settore intero che offre sostentamento economico a migliaia di famiglie della regione, e che si sente profondamente colpito non solo dal Coronavirus, ma anche dalla scarsa attenzione da parte del governo centrale, che immagina di collocare il nostro settore alla cosiddetta fase 3, senza alcuna progettualità che vadano al di là di nuovi crediti da chiedere alle banche. Per ogni decreto del governo, che proroga il lock-down di settimane, le nostre imprese rischiano di registrare disdette di mesi”.

Parole chiare, capaci di scuotere gli animi, perché ricche di speranza, quelle della Mirabella, scritte nero su bianco in una lettera, che, nel giro di poche ore, ha suscitato grandi consensi ed è stata sottoscritta dai più noti imprenditori del comparto produttivo, che, da Catania a Palermo, passando per l’entroterra, fino ad arrivare a molte altre regioni d’Italia, si sono trasformati in un’unica forza per provare a suggerire delle soluzioni immediate. Le prime ipotesi d’istanza, infatti, sono già pronte per essere presentate alla Regione Siciliana, all’attenzione dell’Assessore al Turismo, Manlio Messina e alle Attività Produttive Girolamo Turano, che dimostrando subito grande attenzione per il settore, sottoporranno il problema al governo regionale e nazionale, proponendo misure ad hoc.

Le proposte:
1) Date certe, e chiare regole di salvaguardia, compatibili con la sicurezza sanitaria, per la riapertura di tutte le attività aggregative: fiere, congressi, eventi, festeggiamenti, manifestazioni conviviali in genere, che possano consentire un’adeguata programmazione e la riapertura della raccolta di prenotazioni per i servizi di ciascun settore merceologico.
2) Finanziamenti a fondo perduto sulla base del fatturato dello scorso anno.
3) Sospensione per un anno dei contributi sugli stipendi dei dipendenti che, finita la cassa integrazione, dovranno tornare a lavoro.
4) Misure a sostegno dei titoli che, nei mesi di chiusura, non sono stati pagati.
5) Un anno bianco, cioè di sospensione di ogni tipo di tassazione che, senza fatturato, non saremo in grado di pagare, IVA inclusa.
6) Misure a sostegno degli affitti, mutui e leasing che le aziende non sono state in grado di pagare in questi mesi di chiusura e non la sola sospensione.
7) Indennizzi sulla merce di rimanenza acquistata sulla base di un fatturato che non ci sarà.
8) Sostegno e valorizzazione alle fiere nazionali e regionali, ai congressi ed eventi maggiormente aggregativi, che si svolgono sul territorio della regione, data l’attuale impossibilità alla promozione nelle fiere del mercato esterno
9) Possibilità di prolungamento della cassa integrazione per i dipendenti fino al 31/12/2020
10) Tutela dei dipendenti stagionali, che a causa degli annullamenti degli eventi, rimarranno disoccupati per la stagione 2020

Ecco la lunga lista di richieste che è aperta all’adesione di tutti coloro che volessero contribuire alla causa.

Quella degli eventi è un’intera filiera che raggruppa i tantissimi professionisti del settore wedding, congress and events: hotel, società di catering, location per eventi, atelier, fotografi e cineoperatori, musicisti, fiorai, event manager, agenzie di comunicazione, wedding planner, parrucchieri ed estetisti, service audio luci, negozi di liste nozze, allestitori, artigiani, arredatori, mobilieri, scenografi, specialisti nella produzione di abbigliamento e gadget personalizzati, pubblicitari, event designer, editori. Sono solo alcuni dei professionisti, grazie a cui l’Isola è diventata sempre più attrattiva e che hanno il bisogno impellente di essere ascoltati e supportati. Dopo più di un mese di stasi totale, è forte adesso la voglia di riscatto, visto il drammatico crollo dell’85 per cento dei fatturati nel primo trimestre dell’anno in corso, che, senza la tempestiva riorganizzazione, si preannuncia ancora più grave alla fine del periodo di chiusura totale, con una perdita superiore ai 24 miliardi.

Per non parlare del destination wedding, fiore all’occhiello dell’economica regionale, che, negli ultimi due anni, ha fatto registrare un’inarrestabile espansione alla Sicilia, con oltre 2 mila eventi celebrati, a fronte dei 9 mila in tutta Italia, con un giro d’affari che ha sfiorato i 500 milioni, di cui 110 concentrati solo nel Meridione.

Tre pagine da leggere tutte d’un fiato, che offrono un’approfondita disamina della condizione isolana e una visione d’insieme basata su un forte senso di responsabilità nei confronti di un intero sistema, nella consapevolezza che i tempi sono maturi per pensare a un domani migliore, ispirandosi al Manifesto orizzontale dell’Ospitalità sul piano operativo, ma puntando a necessari stravolgimenti su quello economico, perché: “Convivialità, benessere, territorio, condivisione avranno nuovi significati e noi siamo pronti a raccogliere la sfida e a tornare a lavorare, nel pieno rispetto delle regole, con un nuovo decalogo sulla sicurezza che aspettiamo ci venga fornito”.

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